di Fabio Pisano
regia e dramaturg Livia Gionfrida
con Mariangela Granelli
e con Serena Ganci
assistente alla regia Giulia Aiazzi
luci e spazio sonoro Alessandro Di Fraia
costumi Daniela Salernitano
direttrice di produzione Hilenia De Falco
produzione Teatri Associati di Napoli in coproduzione con Bottega degli Apocrifi e Ente Teatro Cronaca
foto Renato Esposito
Vincitore del premio Nuovesensibilità 2.0 per la drammaturgia, anno 2022
Selezione nella sezione “Letture” per Hystrio Festival 2022, Teatro Elfo Puccini di Milano
Pubblicazione per il Piccolo Teatro di Milano all’interno della raccolta “Abecedario per il mondo nuovo” edita da Il Saggiatore.
Pubblicazione sulla rivista Hystrio, trimestrale di teatro e spettacolo, numero 1/24
In collaborazione con Casa del Contemporaneo, Teatro Metropopolare, Teatro Metastasio
Note di regia
Spezzata è un viaggio difficile. Un’avventura che percorre la storia di Lisa Montgomery, una donna nata in una periferia geografica che si fa periferia morale, all’interno della quale subirà violenze sin dall’infanzia. Salute mentale, dipendenza da alcool, abuso fisico e psicologico, maschilismo e patriarcato si intrecciano alle condizioni socioeconomiche della protagonista, creandole attorno una rete da cui non può fuggire.
La prima riflessione amara che ho fatto leggendo il testo di Fabio Pisano è stata che queste violenze sono all’ordine del giorno anche oggi. Ancora oggi il corpo delle donne è fatto oggetto. Ancora oggi i bambini, ma soprattutto le bambine, subiscono violenze fisiche e psicologiche inaudite. Ancora oggi nascere in una periferia geografica e culturale rappresenta una condizione di svantaggio dalla quale è molto difficile uscire.
L’idea che mi ha accompagnata è quella di portare Lisa, seppur per il tempo del rito teatrale, in un luogo sicuro dove potesse ricevere la carezza e il sorriso che non ha mai avuto per tutta la sua vita; un luogo in cui sciogliere tutto quell’orrore in un numero da clown e trasformare il dolore in piuma leggera. Non si tratta di giustificare il suo crimine, ma si tratta per me di affondare alla radice del suo gesto, condannando la violenza in tutte le sue forme, comprese quelle di stato.